IL CALCIO NELL'ERA DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Il calcio è un essere vivente e come tale è soggetto a mutazione. Chi segue e soprattutto chi ha sempre seguito il calcio si rende conto di ciò anno dopo anno, tant'è che si parla di decadi, di ere calcistiche:
" Ah com'era bello il calcio italiano negli anni ottanta-novanta", "eh il Brasile del '70, il Milan di Sacchi" e così via.
Quanto è cambiato il calcio da quando i nostri genitori erano bambini a oggi in cui i nostri figli iniziano a vedere le prime partite? Come è cambiato? Perché è cambiato? Cosa i nostri figli devono sapere se vogliono seguire questo magico sport? Cosa devono insegnare i papà ai loro figli e come lo devono insegnare per far sì che lo vivano in modo sano? Di tutto questo, di applicazione delle nuove tecnologie al calcio e di molto altro parleremo nel nostro blog, troveremo insieme la formula per essere nello stesso momento aggiornati, evoluti e mantenere viva la tradizione calcistica e la passione per il gioco più bello di tutti senza snaturarlo.
Cambiamenti significativi ci sono stati sotto tutti i punti di vista, ovviamente culturali, storici, antropologici, poiché i ragazzi sono cambiati anche geneticamente e mentalmente, cosa però è più evidente?
Mettendo a paragone una partita di oggi con una partita degli anni novanta, per esempio si nota immediatamente che il ritmo di gioco è superiore, ma che la partita è molto più frazionata dagli interventi arbitrali, questo significa che lo spettacolo è diventato di gran lunga inferiore e ciò non ha nessun aspetto positivo.
Un cambiamento netto si è registrato anche nelle modalità di fruizione dello spettacolo stesso, oggi chi non ha tempo di vedere una partita per intero può vedere gli highlights su you tube il giorno dopo, oggi le informazioni sono estremamente più facili da reperire per chiunque, notizie, statistiche, oggi i club hanno i profili social, i giocatori fanno tendenza coi loro profili, prima erano atleti oggi sono showmen.
In ogni categoria umana i cambiamenti epocali si susseguono, nella moda, nello spettacolo, nel design e anche nello sport, è assolutamente fisiologico, io non critico tutto ciò, non mi pongo dalla parte conservativa, da appassionato, ex- calciatore, allenatore e studioso di psicologia, mi pongo l'obbiettivo di raccogliere informazioni, analizzare i fatti e descriverli, come farebbe uno scienziato di una qualsiasi altra materia, lasciando a voi le opinioni e le deduzioni.
In questo primo introduttivo articolo vi voglio lasciare un quesito tecnico, meglio la velocità o la classe?
Grazie,
Mario Caltagirone.
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